Le mura in quel punto seguivano il pendio del valico, formando una complicata scala di terrazze e ballatoi. Sotto di lui, nerissimo contro la neve, Drogo vedeva, alla luce di luna, le successive sentinelle, i loro passi metodici facevano cric cric sullo strato gelato.
La più vicina, in una sottostante terrazza, a una decina di metri, meno freddolosa delle altre, se ne stava immobile, con le spalle appoggiate a un muro e si sarebbe detto addormentata. Invece Drogo la udì canterellare una nenia con voce profonda.
Il Deserto dei Tartari, Duzzati
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